Checos'è?
La psicoterapia cognitivo-comportamentale, sviluppata negli anni ’60 da A.T. Beck, è un trattamento psicologico di provata efficacia, cioè testata in studi scientifici, soprattutto per i disturbi d’ansia e quelli dell’umore.
Qual èil riferimento teorico?
La terapia cognitivo-comportamentale è basata sul modello cognitivo secondo il quale il malessere psicologico dipende spesso da ciò che pensiamo e da come interpretiamo gli eventi. Questi pensieri li diamo per scontati, non li mettiamo in discussione, diamo per garantito che siano veri, ci crediamo.
Immaginiamo il seguente evento:
quattro persone alla fermata di un autobus il quale è in ritardo.
Persona
01
Pensiero:
Arriverò tardi al colloquio di lavoro
Emozione:
Ansia
Persona
02
Pensiero:
Capitano tutte a me
Emozione:
Tristezza
Persona
03
Pensiero:
Pago il biglietto per un servizio non efficiente
Emozione:
Rabbia
Persona
04
Pensiero:
Ho il tempo per finire di raccontare la serata alla mia amica
Emozione:
Gioia
Non è la situazione in sé a determinare direttamente ciò che proviamo ma è il modo in cui diamo significato agli eventi che viviamo a influenzare le nostre emozioni e i comportamenti che mettiamo in atto.
Qual èl’obiettivo?
La terapia cognito-comportamentale sostiene che non siamo condannati a credere ai nostri pensieri. Solitamente li consideriamo fatti che non possono essere modificati solo perché da soli ci vengono in mente e perchè così siamo abituati. Ma non è così.
Tale terapia aiuta le persone a identificare i propri pensieri disfunzionali e a valutare quanto siano realistici mettendo in luce le interpretazioni errate e proponendone delle alternative.
Dopo averli modificati, cambieranno le nostre emozioni, anche quelle più dolorose come l’ansia e la depressione, così come i nostri comportamenti disadattivi.
Una valutazione realistica della situazione e il cambiamento del modo di pensare producono la riduzione e/o l’eliminazione del sintomo e l’aumento del benessere in modo duraturo.
Quali sono le caratteristiche?
Si basa su una concettualizzazione del caso in termini cognitivi.
Si parte cioè dal modo di pensare attuale e dai comportamenti della persona per poi risalire ai fattori scatenanti e ai modelli chiave, appresi durante l’infanzia, di interpretazione della realtà.
Richiede la creazione di una relazione basata su calore, empatia, cura, rispetto sincero e competenza.
Enfatizza la collaborazione e la partecipazione attiva. Tra una seduta e l’altra spesso il paziente svolgerà degli homework, cioè dei compiti concordati e non imposti, coerenti col lavoro svolto in seduta e non valutati dal terapeuta. Il paziente avrà la sensazione di essere proprio lui l’artefice del suo stare meglio perché sperimenta la capacità di ottenere dei cambiamenti e questo porta a un aumento del senso di autoefficacia.
È orientata all’obiettivo e focalizzata sul problema.
Inizialmente si concentra sul presente, sui problemi attuali, anche se generalmente l’origine risale all’infanzia.
Mira a insegnare al paziente a essere il terapeuta di sé stesso.
Mira a essere limitata nel tempo. Alcune persone rimangono in terapia per un periodo molto breve, appena sei-otto sedute. In altri casi la terapia può durare alcuni mesi o più di un anno. Questo dipende dalla gravità del problema e dalla motivazione del cliente.
È caratterizzata da sedute strutturate.
Utilizza una molteplicità di tecniche cognitive e comportamentali per modificare il modo di pensare, l’umore e il comportamento. Prevede, inoltre, dei protocolli e delle linee guida specifiche mirate al trattamento dei singoli disturbi psicologici.
È adatta al trattamento individuale, funziona a prescindere dal livello culturale, dalla condizione sociale e dall’orientamento sessuale o religioso.
Non è escluso l’uso di psicofarmaci. Infatti per alcuni disturbi specifici la terapia risulta più efficace se associata all’assunzione di farmaci. Ciò dipenderà dalla natura e dalla gravità del disturbo. In alcuni casi quindi si potrà ritenere utile un consulto psichiatrico o del medico di medicina generale, ed eventualmente potranno concordare la prescrizione di farmaci. L’assunzione e gli effetti dei farmaci verranno discussi nelle sedute terapeutiche.
Di cosa mi occupo?
Ecco le principali problematiche psicopatologiche e psicologiche di cui mi occupo, con una breve descrizione per meglio identificarle.
La psicoterapia può essere bellissima.
Contiamo innumerevoli ore di dolori e perdite,
di angosce e rituali insensati,
eseguiti per la gloria di un dio indifferente,
andato via prima che gli si desse un nome.
Partiamo per viaggi nel tempo
in luoghi dove nessuno vorrebbe andare,
più volte al giorno.
Eppure,
quando scoccano i giorni della trasformazione,
è un mestiere di gioia.
G. Dimaggio